Uso plurimo della risorsa idrica

Ultimo aggiornamento il 7 Luglio 2021 alle 14:51

In accordo con i principi comunitari e nazionali di risparmio e razionale utilizzazione delle risorse idriche, nel comprensorio Est Sesia trovano estesa attuazione gli usi plurimi delle acque irrigue, ovvero le utilizzazioni idriche che comportino la restituzione delle acque e siano compatibili con le successive utilizzazioni e, in particolare, con quelle irrigue.

Il riferimento normativo è rappresentato dal D.Lgs. 152/2006 (in precedenza dalla L. 36/94 cosiddetta Legge Galli) che recepisce la Direttiva 200/60/CE (Direttiva Quadro Acque) prevede all’art. 166 che “ …i consorzi di bonifica ed irrigazione … hanno facoltà di utilizzare le acque fluenti nei canali e nei cavi consortili per usi che comportino la restituzione delle acque e siano compatibili con le successive utilizzazioni, ivi compresi la produzione di energia idroelettrica e l’approvvigionamento di imprese produttive …”.

L’applicazione di questo principio trova terreno fertile nell’articolata rete dell’Associazione Irrigazione Est Sesia, che consente non solo di utilizzare le acque d’irrigazione per produrre energia idroelettrica “pulita”, ma anche di soddisfare, con le acque stesse, una vasta gamma di fabbisogni, tra cui l’approvvigionamento delle imprese produttive, senza dover ricorrere a fonti idriche diverse da quelle già esistenti.

Uso idroelettrico

Est Sesia, da sempre sensibile alle politiche della green economy, promuove nel proprio comprensorio lo sviluppo delle energie prodotte da fonti rinnovabili come l’energia idroelettrica, anche attraverso l’applicazione di nuove tecnologie e conoscenze scientifiche.
La produzione di energia idroelettrica è ottenibile dalla presenza costante di acqua nei canali irrigui , principalmente lungo i grandi corsi d’acqua artificiali che derivano dai fiumi alpini o dai laghi prealpini.
Nella zona collinare pedemontana e nell’alta pianura per contrastare la pendenza naturale del terreno, notevolmente maggiore rispetto a quella richiesta per le finalità irrigue, sono presenti frequenti “salti di fondo”, potenzialmente utilizzabili per produrre energia pulita. Nel tempo, con l’invecchiamento degli impianti, non si provvide ai necessari rinnovamenti e molte installazioni vennero definitivamente dismesse negli anni ’60 del secolo scorso, gli anni del “petrolio facile ed economico”.

Un notevole impulso alla realizzazione di nuovi impianti e al ripristino di quelli abbandonati è stato dato dalla normativa che ha dichiarato gli impianti “di pubblico interesse e di pubblica utilità” e le relative opere “indifferibili ed urgenti” e con l’introduzione dei numerosi meccanismi di sostegno (cosiddetti incentivi), che assicurano la remunerazione degli investimenti in diversi settori delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, che rappresenta una delle strategie del Piano d’azione nazionale per raggiungere la quota del 32% di energia rinnovabile utilizzata al 2030 rispetto ai consumi lordi nazionali, come richiesto dalle direttive europee.

Per cogliere l’occasione offerta dai provvedimenti statali in materia di incentivazione (dai certificati verdi alle tariffe onnicomprensive) che nel tempo sono stati emanati, il Consorzio ha adottato varie forme che vanno dalla semplice concessione a terzi dell’utilizzazione dei salti ai fini idroelettrici alla realizzazione e gestione diretta degli impianti.

Sul reticolo consortile Est Sesia le centrali attualmente in esercizio sono 60, sul reticolo naturale sono 5; con una produzione totale annua di circa 145.000.000 kWh/anno. Altre 25 centrali sono in corso di progettazione o autorizzazione. Anche se non sono di numeri rilevanti se raffrontati con quelli complessivi nazionali, si tratta pur sempre di produzione idroelettrica da fonte rinnovabile la cui incentivazione, in accordo con le politiche energetiche comunitarie e nazionale, consente ai consorzi gestori delle reti irrigue, sia pure con qualche maggior incombenza gestionale, di introitare risorse economiche importanti ai fini del contenimento dei costi di mantenimento delle reti irrigue e, quindi, di quelli finali dell’irrigazione.

Uso industriale

La citata normativa (Art.166 del D. Lgs.152/2006) consente ai Consorzi di utilizzare l’acqua irrigua già concessa oltre che per la produzione di energia idroelettrica anche per l’approvvigionamento di imprese produttive ai fini del raffreddamento, antincendio, per l’uso piscicolo, il lavaggio inerti, ecc. e nel comprensorio dell’Associazione ciò è stato possibile grazie al verificarsi, in particolare di due condizioni.
La prima è costituita dal fatto che la maggioranza delle industrie utilizza l’acqua esclusivamente per il raffreddamento degli impianti; tutta l’acqua utilizzata viene quindi restituita, più calda di qualche grado, e quindi in condizioni che consentono, e anzi possono favorire, il successivo uso per l’irrigazione.
Inoltre, l’estendersi della fornitura di acqua irrigua alle industrie consentirebbe di ridurre drasticamente il volume di acqua sotterranea annualmente sollevato, limitandolo alle sole attività che richiedono acqua di particolare qualità (ad esempio, le industrie alimentari), agli usi potabili ed igienici degli stessi insediamenti produttivi (se non collegati ad acquedotti civici) e, infine, ai periodi di “asciutta” dei canali irrigui o di forte riduzione della loro portata; per il regime delle falde e per la salvaguardia della qualità delle acque sotterranee da riservare all’uso potabile il vantaggio sarebbe indubbiamente notevole.
La seconda condizione favorevole deriva dal fatto che gran parte degli insediamenti industriali si trova spesso in prossimità dei canali irrigui, per cui risulta facile e poco costoso l’allacciamento idraulico ai canali stessi. Occorre ricordare, inoltre, che gran parte dei canali irrigui sono in esercizio anche nel periodo invernale, un tempo per la fornitura d’acqua alle marcite, ora principalmente per proteggere dal gelo i rivestimenti dei canali principali.
Il mantenimento della circolazione idrica invernale nelle reti irrigue consente anche, attraverso la permeabilità dagli alvei in terra, un prezioso apporto alle falde idriche sotterranee, anche se più ridotto rispetto a quello che avviene nella stagione irrigatoria estiva.
Attualmente nel comprensorio Est Sesia sono circa trenta gli impianti industriali che utilizzano, con restituzione, acque prelevate dai canali irrigui.