11 Maggio 2020

Aggiornamento situazione meteorologica e delle riserve idriche per la stagione irrigatoria

La stagione irrigatoria estiva è incominciata ufficialmente lunedì 23 marzo 2020. con l’incremento di portata del diramatore Vigevano seguito, il 31 marzo, dalla riattivazione del canale Regina Elena. Uno sguardo globale alla situazione in corso evidenzia che la fase di sommersione delle risaie continua a procedere molto lentamente, nonostante l’attuale buona disponibilità della risorsa idrica. Questo è una conseguenza causata dalla tecnica colturale del riso “all’asciutto” sempre più diffusa in tutto il comprensorio, sia nella modalità della sommersione ritardata sia in quella che prevede solo bagnature periodiche. Per questi motivi non possiamo che confermare il ritardo già annunciato nella partenza delle acque di riciclo e di risorgenza, così come si ricava dai dati di falda rilevati dalla rete di piezometri distribuita sul territorio. Si ricorda che tali acque costituiscono oltre il 30% della risorsa tradizionale utilizzata da centinaia di anni nei nostri territori: purtroppo invece, per tutto aprile e ancora oggi, le preziose portate di questi giorni – dovute all’innalzamento delle temperature e allo scioglimento delle nevi – scorrono attraverso i nostri fiumi verso il mare senza poter essere utilizzate né invasate nel grande serbatoio della falda freatica. Una notizia positiva che arriva dall’Autorità di Bacino del fiume Po è che potremo contare anche quest’anno sul livello di regolazione sperimentale del Lago Maggiore a 1,35 metri sull’idrometro di Sesto Calende, come confermato dal Segretario Berselli nella riunione dell’Osservatorio delle risorse idriche tenutasi il 7 maggio, ma il Lago Maggiore ha tempi di riempimento e svuotamento ben più rapidi della falda freatica e occorrerà un significativo contributo delle piogge nel mese di giugno per poter avere il bacino lacustre pieno fino a fine mese, così da soddisfare le esigenze delle utenze del Ticino fino a metà agosto senza ricorrere a riduzioni. Inoltre senza il contributo della falda saranno inevitabili riduzioni significative sul Comprensorio, come già sperimentato lo scorso anno, in cui si era verificata la situazione emblematica di questo disequilibrio della risorsa idrica: fiumi con buona disponibilità idrica, imbocchi dei canali al massimo, e forti riduzioni sulla rete per l’impossibilità di coprire il fabbisogno delle zone tradizionalmente servite da fontanili e colatori, rimaste in crisi fino a luglio inoltrato (cioè sino alla riattivazione del flusso di falda – oltre un mese successivo alla diffusione dell’irrigazione sul comprensorio).

Andamento delle precipitazioni
Nel mese di aprile, le medie delle temperature massime (19,4°C), minime (7,1°C) e media (13,3°C) sono state inferiori di 1,5°C, 1,00°C e 1,25°C rispetto al valore del 2019 e di 0,1°C,0,8°C e 0,35°C rispetto alla media dei 78 anni precedenti. Le medie delle temperature massime, minime e medie sino ad oggi registrate nel mese di marzo sono risultate rispettivamente pari a 24°C, 10,3°C e 17,1°C.

Andamento delle precipitazioni
Nel mese di aprile presso la stazione termopluviometrica di Lumellogno, si sono cumulati 56,4 mm di precipitazioni, inferiori di ben 123,5 mm (-65,35%) rispetto al valore dell’anno precedente e di 31,6 mm (-35,9%) rispetto al valore medio dei 92 anni precedenti. Nel mese di maggio, sino ad oggi, sono caduti 10 mm di precipitazioni in 1 solo giorno.

Altezza del manto nevoso
La progressiva salita dello zero termico, dovuta all’innalzamento delle temperature, in particolare nella parte centrale del mese di aprile, ha determinato il corrispondente aumento della quota neve, con un manto nevoso continuo solo a partire dai 2300 m di quota.
Al 31 marzo l’altezza media della copertura nevosa nel bacino del fiume Toce risultava essere di 1,24 m: inferiore di 0,02 m (-1,6%) rispetto al valore dello scorso anno e di 0,23 m (-15,65%) rispetto alla media dei 70 anni precedenti; mentre nel bacino del fiume Sesia al 30 di aprile risultava essere solo di 0,81 m: inferiore di ben 1,71 m (-69,9%) rispetto al valore del 2019 e di 0,77 m (-48,7%) rispetto alla media dei 27 anni precedenti. Al 30 aprile l’altezza media della copertura nevosa del bacino del fiume Dora Baltea, risultava essere di 1,18 m: inferiore di 0,76 m (-39,2%) rispetto al valore dello scorso anno e di 0,02 m (-1,7%) rispetto alla media dei 18 anni precedenti.
Lo scorso 4 maggio, secondo i dati ARPA, il livello della neve era:

  • ad Alagna – Bocchette delle Pisse di 1,02 m contro 2,40 m del 2019, 2,15 m del 2018, 1,23 m 2017, 0,84 m del 2016 e 1,57 m della media degli ultimi 26 anni;
  • a Gressoney – L.T. Gabiet di 1,29 m contro 1,90 m del 2019 e 1,18 della media degli ultimi 17 anni.

Invaso del Lago Maggiore
Nel mese di aprile è proseguita la lenta discesa del livello idrico del lago Maggiore iniziata nei mesi precedenti, dalla quota di + 0,75 m del 1° aprile sino alla quota di + 0,46 m del 20 aprile. Tale discesa si è poi arrestata grazie alle precipitazioni, seppur modeste verificatesi nella terza decade del mese.
Oggi 11 maggio, l’idrometro di Sesto Calende indicava una quota di + 0,70 m, corrispondente ad una riserva utile di 252,00 milioni di m³, con il rilascio in alveo di Ticino dalla diga della Miorina del solo DMV sperimentale invernale pari a 24 m³/s.
Per quanto riguarda le previsioni future, se non interverranno significative precipitazioni, considerando il prossimo esaurimento della fase di scioglimento del manto nevoso la cui altezza, ad esempio, nel bacino del fiume Sesia (ghiacciaio Monte Rosa) è già inferiore al livello medio degli ultimi 26 anni (- 55 cm ca.) e degli ultimi due anni (- 38 cm rispetto al 2019 e – 1,13 cm rispetto al 2018) e le non tranquillizzanti riserve del Lago Maggiore, è presumibile il verificarsi di situazioni di criticità già nelle prossime settimane.

 

Situazione falde
Nel comprensorio novarese si è osservata la tendenza all’abbassamento del livello di falda già osservata negli ultimi anni, anziché l’innalzamento progressivo che si verificava tradizionalmente a partire dalla fine di aprile, in conseguenza della sommersione delle risaie a fine marzo-primi di aprile.  In alcune zone della Lomellina i freatimetri sono asciutti, in altre il livello di falda è stazionario dai primi di febbraio e sempre al di sotto delle media del periodo 2009-2019.