Il Canale Cavour rappresenta la prima grande infrastruttura dell’Italia unita, realizzata in poco meno di tre anni tra il 1863 e il 1866 grazie all’intuito dell’agrimensore vercellese Francesco Rossi alla lungimiranza del Conte di Cavour .
Il progetto, ambiziosissimo per l’epoca, consente ancora oggi di prelevare le acque dal fiume Po a Chivasso e condurle nel Novarese fino al Ticino e in Lomellina con un percorso di oltre 80 km una porta di 110 metri cubi al secondo.
Accanto alla primaria funzione idraulica, al Canale Cavour si devono riconoscere altre grandi valenze: quella storica, legata alle vicende della Seconda e Terza Guerra d’Indipendenza, quella architettonica, esempio di “neoclassicismo ottocentesco”, con influenze dell’architettura dei canali francesi e dell’architettura militare sabauda, quella paesaggistica e ambientale, per la caratterizzazione che ha dato ai territori attraversati.
Il Canale Cavour fu gestito per lungo tempo dal Ministero delle Finanze e, in forza della legge “Quadrifoglio”, passò nel 1977 ai Consorzi di irrigazione Est Sesia di Novara e Ovest Sesia di Vercelli, che insieme costituirono la “Coutenza Canali Cavour” per rendere efficiente la gestione dei canali di interesse comune ai due comprensori.