8 Maggio 2019

Stagione irrigua 2019: l’allerta è rientrata solo in apparenza

Le piogge di questi giorni hanno sicuramente rappresentato una tregua alla difficile situazione idraulica consentendo l’innalzamento del livello del Lago Maggiore e un temporaneo aumento delle riserve idriche ma sono ancora numerosi gli aspetti che preoccupano il mondo agricolo.

La situazioni delle nevi in montagna resta ancora complessa; la neve caduta negli scorsi mesi e sopratutto nelle ultime settimane, non rappresenta purtroppo un accumulo compatto destinato a durare nel tempo essendo neve tardiva non consolidata.

Non deve trarre in inganno il livello del manto in quanto, essendo appunto neve primaverile, è invece abbastanza prevedibile che con i primi rialzi di temperatura tenderà a sciogliersi, andando persa prima del periodo di massima esigenza idrica.

La principale criticità che ancora permane è sopratutto  il livello della falda  ancora troppo basso per rappresentare una riserva per i mesi futuri e consentire la necessaria riattivazione delle acque interne (fontanili, colature e risorgenze).

Sicuramente la ancora scarsa diffusione della semina in sommersione (ad oggi possiamo stimare la semina in sommersione nel comprensorio di Est Sesia in non più del 30 % della superficie coltivata a riso) non consentirà un rapido ricarico della falda con la conseguente significativa riattivazione dei fontanili.

Come noto le acque interne rappresentano il 30 % delle dispense distribuite da Est Sesia e sono la miglior testimonianza del riuso della risorsa idrica e del non consumo di acqua in una virtuosa azione di economia idraulica circolare.

Le criticità iniziali sono sicuramente superate ma non è ancora possibile revocare l’allarme rispetto soprattutto ai mesi di giugno e di luglio quando la contemporanea sommersione delle risaie seminate interrate e la bagnatura dei mais determinerà inevitabili criticità che saranno amplificate dai livelli di falda particolarmente depressi e dallo scioglimento nel mese di maggio del manto nevoso.