I lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria previsti sulla rete consorziale stanno proseguendo nel rispetto delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia in corso. Martedì 18 febbraio è stato riattivato il canale Cavour dall’imbocco di Chivasso e di conseguenza è stata riattivata buona parte della rete idrica sottesa ad esso (roggia Busca e Biraga, diramatore Quintino Sella, subdiramatori Pavia e Mortara e il diramatore Vigevano). Il canale Depretis è stato riattivato il 19 febbraio, mentre per il canale Regina Elena, disattivato lo scorso 24 febbraio per l’esecuzione di importanti interventi di manutenzione, occorrerà attendere il mese di aprile per la riattivazione.
Andamento delle precipitazioni
Il deficit pluviometrico in Piemonte dall’inizio dell’anno è pari a -62% rispetto alla media degli anni precedenti. A partire dal 23 dicembre 2019 un solo giorno si è registrata una precipitazione media superiore a 5 mm. In Piemonte nel mese di febbraio si sono registrati solo 12 mm di pioggia e nel mese di marzo una media di 27 mm. Anche nel novarese le precipitazioni risultano sotto la media rispetto all’andamento tipico del periodo. Nel mese di febbraio, presso la stazione termopluviometrica di Lumellogno, non si sono registrate precipitazioni, mentre nel 2019 si erano registrati 44.4 mm. Nel mese di marzo, sino ad oggi si sono registrati 67.6 mm di precipitazioni in tre giorni di pioggia.
Livelli idrometrici fiume Po
I livelli idrici del mese attuale sono stati caratterizzati da una calo graduale ma costante, determinato dalla mancanza di eventi meteorici rilevanti. In tutte le principali sezioni idrometriche del fiume Po i valori si mantengono al di sotto delle medie stagionali ma superiori ai livelli minimi osservati. Le precipitazioni dei giorni scorsi hanno determinato una temporanea inversione della tendenza della portata istantanea, delineando un incremento della stessa. La situazione generale degli altri corsi d’acqua in Piemonte è di sufficiente copertura dei fabbisogni idrici propri del periodo invernale, essenzialmente legati agli usi idroelettrici e industriali.
Andamento delle temperature
Il mese di febbraio è risultato il più caldo degli ultimi 63 anni, con un’anomalia media positiva di 4.3°C; l’inverno 2019-2020 è il secondo più caldo pari all’inverno 2006-2007, con un anomalia media positiva di 4°C. La differenza è che a febbraio 2007 si era reduci da un’annata con precipitazioni scarse (il 2006 si era chiuso con un deficit del 20% circa), oggi veniamo da un anno ricco di pioggia (il 2019 si è chiuso con un surplus del 24%). Nel mese di febbraio le temperature registrate sono tutte sopra la media, con anomalie intorno ai 2°C nei valori minimi e di circa 4°C nei valori massimi: si è trattato del febbraio più mite degli ultimi 20 anni e del nono mese consecutivo con temperature sopra le medie dell’ultimo decennio.
Altezza del manto nevoso
Lo Snow Water Equivalent (SWE) risulta superiore ai valori del periodo grazie agli apporti di novembre/dicembre. Nello specifico, nel mese di dicembre 2019 l’apporto nevoso ha visto una crescita iniziale con valori superiori alla media, successivamente la situazione si è stabilizzata con valori nella media rispetto al periodo di riferimento. Al 31 gennaio l’altezza media del manto nevoso nel bacino del fiume Toce risulta essere di 1.74 m, superiore di 0.59 m (+51.3%) rispetto al valore dello scorso anno e di 0.48 m (+38.1%) rispetto alla media dei 70 anni precedenti. Mentre il bacino del fiume Sesia risulta essere 1.34 m, inferiore di 0.25 m (-15.7%) rispetto al valore del 2019, ma superiore di 0.25 m (+22.9%) rispetto alla media dei 26 anni precedenti. Il livello del bacino del fiume Dora Baltea corrisponde a 1.83 m, superiore di 0.60 m (+48.8%) rispetto al valore dello scorso anno e di 0.81 m (+79.4%) rispetto alla media dei 17 anni precedenti. Al momento lo scioglimento delle nevi iniziato la scorsa settimana, che si è riflesso sulle maggiori portate defluenti a valle, si è arrestato per l’abbassamento delle temperature e a valle delle grandi derivazioni scorre sostanzialmente solo il deflusso minimo vitale. Ad esempio nel fiume Po, a Chivasso a valle della derivazione del canale Cavour (65 m³/s derivati) c’è solo il deflusso minimo vitale, così come nella Dora Baltea a Villareggia, a valle della derivazione del canale Depretis (35 m³/s derivati) e nel torrente Orco a Castellamonte, a valle della derivazione del canale Caluso. Analoga situazione si rileva nella pianura cuneese con una riduzione di circa il 20% dei prelievi questa settimana rispetto alla scorsa. Si fa rilevante il livello della neve ad Alagna-Bocchette delle Pisse che risulta di 1.32 m contro i 1.54 m del 2019, 2.15 m del 2018, 1.23 m del 2017, 0.84 m del 2016 e 1.40 m della media degli ultimi 26 anni. Per quanto riguarda le previsioni future, se non interverranno significative precipitazioni e dovessero innalzarsi le temperature, come osservato nelle settimane scorse, si avrà un rapido scioglimento delle nevi il cui livello, ad esempio, nel bacino del fiume Sesia è già inferiore al livello medio degli ultimi 26 anni (-8 cm ca.) e degli ultimi 2 anni (-22 cm rispetto al 2019 e -83 cm rispetto al 2018). Il probabile scioglimento delle nevi anticipato si tradurrà nell’aumento dei deflussi idrici verso valle con la rapida perdita delle riserve idriche immagazzinate e prima ancora dell’attivarsi delle derivazioni irrigue, la situazione delle disponibilità potrebbe assumere condizioni di criticità.
Situazione accumulo idrico nelle dighe montane
I volumi d’acqua invasati nei bacini montani alpini sono pari a circa 700 milioni di m³. La riserva idrica stoccata è al minimo annuale, condizione tipica del periodo e in linea con le medie stagionali. Il riempimento cumulato è circa al 75% nella massima capacità di invaso.
Situazione dell’accumulo idrico nei grandi laghi regolati
La riserva dei grandi laghi regolati è in linea con la media del periodo (+0.3%). In particolare: i livelli del lago di Como (-43.4%), del lago d’Iseo e d’Idro risultano in deficit rispetto alla media del periodo di riferimento (+1.4%); mentre il volume invasato nel lago di Garda risulta superiore rispetto alla media del periodo (+15.7%).
La situazione di equilibrio tra afflussi e deflussi ha fatto si che il livello idrico del Lago Maggiore all’idrometro di Sesto Calende si mantenesse a quote prossime a + 1.25 m sino alla prima metà del mese di febbraio; successivamente il prevalere dei deflussi rispetto agli afflussi ha portato ad un graduale calo del livello lacustre. Stamani l’idrometro di Sesto Calende indicava una quota di +0,88 m, corrispondente ad una riserva utile di 289,8 milioni di m³.
Situazione dei livelli delle acque sotterranee
Per quanto riguarda le acque sotterranee la rete di monitoraggio evidenzia livelli di falda inferiori di circa 20 cm rispetto a quella della media del periodo degli ultimi 10 anni.
Intrusione salina del Delta del fiume Po
La lunghezza di risalita del cuneo salino si mantiene sotto i valori di allerta.